Un obiettivo non facile da raggiungere: nutrire, stimolare e difendere in una volta sola. In pratica, una sorta di pietra filosofale dell'agricoltura. Eppure, a volte basta osservare le sostanze naturali per rendersi conto che in esse è racchiusa una buona parte dei benefici che si vorrebbe trasferire alle proprie colture.
IlsaC-on di Ilsa è un prodotto ottenuto da matrici vegetali, più precisamente da piante della famiglia delle Fabaceae. Cioè delle leguminose. Il processo di estrazione enzimatica “dolce”, messo a punto da Ilsa, permette di ottenere un formulato capace di offrire una spiccata attività biologica, stimolando l’attività fisiologica delle piante coltivate attraverso un'azione biostimolante ormono-simile di tipo naturale.
Nelle piante IlsaC-on promuove inoltre l’assorbimento dell’azoto attraverso la regolazione delle vie metaboliche attraverso le quali la coltura utilizza sia l'azoto, sia il carbonio. Questo si traduce in una maggiore crescita delle piante e in un accumulo di zuccheri nelle foglie.
L’applicazione di IlsaC-on può essere effettuata sia per via radicale sia fogliare, inducendo reazioni simili a quelle determinate dai principali fitormoni come l'acido indol-Acetico e l'acido gibberellico. Ne consegue un allungamento dei germogli e delle radici, come pure uno stimolo alla differenziazione fiorale. Alla raccolta, questa azione si traduce in sostanziali incrementi delle biomasse.
Il "segreto" di IlsaC-on risiede principalmente nella bilanciata combinazione di specifici amminoacidi e nella presenza di un complesso di alcoli a catena lunga, di cui il rappresentante principe è il triacontanolo, intensamente sintetizzato da specie vegetali appartenenti proprio alla famiglia delle Fabaceae.
IlsaC-on si evidenzia anche come induttore di resistenza agli stress salini, aumentando la percentuale di piante germinate anche in presenza di spiccate condizioni di salinità.
L'azione di IlsaC-on si traduce anche in una più solida struttura delle piante, le quali si mostrano più ostiche nei confronti delle più comuni fitopatie.