Il comparto ortofrutticolo in Italia rappresenta circa il 25% della produzione agricola totale, grazie all'attività di oltre 300mila aziende su più di un milione di ettari coltivati e genera un fatturato di 15 miliardi di euro all'anno tra fresco e trasformato. Ma questo comparto dall'elevato valore sociale - si calcola che mediamente impieghi 440mila persone all'anno, circa il 40% del totale del settore primario - è stretto da diversi fattori negativi, che ne fanno un comparto a rischio.

 

Per questo motivo, l'8 marzo scorso a Roma, si è tenuto al Ministero dell'Agricoltura un Tavolo dell'Ortofrutta, per avviare su nuove basi un confronto per disegnare una roadmap capace di determinare il progressivo rilancio del comparto. Si comincia con la nuova programmazione dei flussi migratori, che per l'ortofrutta sarà decisiva, deliberata dal Consiglio dei Ministri del 9 marzo scorso.

 

Le dichiarazioni del ministro

"Il Tavolo sull'Ortofrutta, che si è tenuto al Masaf, è un momento di aggiornamento e confronto importante, per ascoltare le istanze dei protagonisti del comparto ed elaborare insieme, ragionando come Sistema Italia, soluzioni e prospettive di sviluppo per un settore fondamentale del made in Italy". Lo ha affermato il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, subito dopo l'incontro dell'8 marzo con i rappresentanti dell'intera filiera ortofrutticola, che ha visto la partecipazione del sottosegretario Patrizio La Pietra.
 
"Il nostro compito è sostenere questo comparto non solo per affrontare le emergenze, ma anche per assicurare uno sviluppo solido e sostenibile. Puntiamo con forza sulla sinergia con altri ministeri, come confermano i tavoli con i dicasteri di Salute, Lavoro e Made in Italy. In questo modo il Sistema Italia può essere ancora più competitivo. Consapevoli che la nostra carta vincente non è la quantità ma la qualità, sulla quale siamo imbattibili" ha concluso il ministro Lollobrigida.

 

Il Consiglio dei Ministri e le risposte sul lavoro

L'indomani, durante il Consiglio di Ministri tenuto dal Governo a Cutro (Crotone), è stato approvato il nuovo Decreto Legge sull'immigrazione. Intanto si prevede che le quote di stranieri da ammettere in Italia per lavoro subordinato saranno definite, non più solo per un anno ma per un triennio (2023-2025), con Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, previo parere - tra l'altro - delle commissioni parlamentari competenti. Inoltre, sarà prevista una priorità alle aziende agricole che richiedono lavoratori agricoli.

 

Secondo una nota di Palazzo Chigi "si stabilisce che i datori di lavoro che hanno fatto domanda per l'assegnazione di lavoratori agricoli e non sono risultati assegnatari abbiano la priorità rispetto ai nuovi richiedenti".

 

Coldiretti, bene la nuova programmazione degli ingressi

"Nei frutteti italiani con l'arrivo dell'estate servono almeno quarantamila lavoratori anche per colmare la mancanza di manodopera che ha duramente colpito le campagne lo scorso anno con la perdita rilevante dei raccolti agricoli nazionali. È quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel chiedere subito nuovi ingressi in riferimento alla nuova programmazione dei flussi di immigrazione decisa dal Consiglio dei Ministri. "È molto importante - ha sottolineato Prandini - che il Consiglio dei Ministri abbia recepito la nostra proposta di programmazione triennale dei flussi per consentire una più agevole pianificazione del lavoro da parte delle aziende agricole". Ma sul tavolo dell'ortofrutta non c'erano solo le proposte riguardanti la carenza di manodopera nelle campagne.

 

Cia, dare subito liquidità al settore

Rendere subito operative le risorse previste dalla Legge di Bilancio per dare subito liquidità al settore e costruire un piano nazionale di sviluppo, puntando sull'aggregazione attraverso le Op, garantendo il giusto reddito a tutti i soggetti della filiera, mediante processi di certificazione; favorire campagne promozionali per incentivare i consumi in calo. Queste - per esempio - sono solo alcune delle richieste prioritarie presentate da Cia - Agricoltori Italiani al Tavolo Ortofrutta convocato al Masaf dal ministro Lollobrigida.

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"Siamo soddisfatti che sia arrivato il momento del confronto istituzionale sull'andamento del comparto, così come da noi auspicato e sollecitato da tempo - ha detto il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, intervenendo al Tavolo -. Questo perché il comparto sta vivendo una fase di acuta crisi, tra il notevole incremento dei costi di produzione, l'andamento climatico anomalo, la mancanza di manodopera e le emergenze fitosanitarie".

 

In particolare, ha ricordato Fini "le situazioni più preoccupanti si registrano sul pomodoro sia da mensa che da industria e sull'uva da tavola che, oltre alle difficoltà generali del comparto, scontano le incertezze sul prezzo riconosciuto alle aziende agricole. Restano, poi, problemi anche sugli agrumi, che fanno i conti con la concorrenza, a volte sleale, delle produzioni del Nord Africa e della Spagna".

 

Per tutti questi motivi, Cia ritiene necessario agire rapidamente con provvedimenti e risorse dedicate, utili a tutelare e incentivare la competitività dell'ortofrutta made in Italy nel mercato interno ed estero.

 

Copagri, l'aggregazione è fondamentale

Per il presidente di Copagri, Tommaso Battista, che è intervenuto al Tavolo sottolineando la vitalità del comparto nonostante tutte le note avversità patite "Il futuro del comparto passa necessariamente da due strade: da una parte la sempre più avvertita necessità di fare squadra e puntare sull'aggregazione, sia a livello di offerta che di commercializzazione, continuando a spingere sugli accordi di filiera e sulla promozione della qualità; dall'altra l'esigenza, ugualmente sentita dagli operatori del settore, di approfittare con sempre maggiore convinzione e determinazione delle possibilità offerte dalla ricerca e dall'innovazione applicate al primario, a cominciare dall'agricoltura e dall'irrigazione di precisione, temi ancora più fondamentali in vista della crisi idrica con la quale sarà costretto a confrontarsi il Paese nei prossimi mesi".


"Le altre linee di intervento sulle quali bisogna continuare a lavorare - ha aggiunto Battista - sono la promozione del ricorso alle assicurazioni, il monitoraggio dell'andamento del mercato, sia nazionale che internazionale, l'individuazione e il superamento delle possibili criticità nei mercati legati alle barriere fitosanitarie, così come l'aggiornamento e la revisione della Strategia nazionale di settore", ha concluso Battista, ad avviso del quale "l'obiettivo primario deve restare quello di garantire un prezzo non inferiore ai costi produzione".

 

Alleanza Cooperative Agroalimentari, serve piano di ampio respiro

"Gli effetti dei cambiamenti climatici e le politiche comunitarie sulla sostenibilità rischiano seriamente di apportare un duro colpo al comparto ortofrutticolo, causando la scomparsa di intere filiere produttive. È indispensabile pertanto agire al più presto, attraverso un piano strategico di ampio respiro che rafforzi la competitività del comparto ortofrutticolo". Questo il commento di Davide Vernocchi, coordinatore Ortofrutta di Alleanza Cooperative Agroalimentari, che ha partecipato al Tavolo Ortofrutticolo convocato dal Masaf e che si è svolto alla presenza del ministro Lollobrigida.

 

"Sul settore ortofrutticolo - ha proseguito - incombono alcuni delicati dossier comunitari, fortemente connotati dal punto di vista ideologico, che andrebbero a ridurre drasticamente l'utilizzo dei fitofarmaci con il Regolamento Sur e a dar vita ad una normativa su gli imballaggi che obbligherebbe ad offrire ortofrutta fresca nei punti vendita senza alcun tipo di confezionamento, se di peso inferiore ad 1,5 kg, entrambi avranno un impatto rilevante sulle nostre imprese, già colpite dall'aumento dei costi energetici, degli imballaggi e delle materie prime".

 

"Le progressive limitazioni all'utilizzo di sostanze indispensabili per la difesa delle colture e l'impossibilità di poter far ricorso a valide alternative - ha spiegato Vernocchi - avranno come inevitabile conseguenza un inesorabile calo produttivo di specie frutticole un impoverimento complessivo della ricchezza della nostra biodiversità, che dovrebbe invece rimanere un vanto assoluto del nostro Paese, visto che l'Italia annovera qualcosa come 350 specie vegetali coltivate, contro meno di 30 dei Paesi del Nord Europa".


Il Governo francese, ha ricordato il coordinatore ortofrutticolo di Alleanza Cooperative, "ha annunciato la scorsa settimana di aver messo a punto insieme alle associazioni del settore un programma pluriennale con una dotazione di ben 200 milioni per rilanciare la competitività della filiera ortofrutticola, con l'obiettivo di rafforzare le quote di mercato sul mercato interno della produzione made in France".

 

Il presidente Vernocchi ha quindi chiesto che il Fondo istituito per la sovranità alimentare possa essere utilizzato anche per agire rapidamente sulla liquidità delle imprese e delle cooperative ed Op ortofrutticole, "anche utilizzando al meglio le risorse che verranno dal Pnrr, che andranno coordinate in funzione delle reali esigenze delle imprese".

 

Italmercati, urgono interventi nella logistica

"Occorre concentrare gli investimenti per la logistica nel settore dei mercati guardando in particolare alle strutture di primo livello che operano nel Paese. E mettere in campo ogni misura possibile per contrastare il calo dei consumi interni, in pericoloso arretramento. Immaginando altresì i mercati come luogo dì valorizzazione del prodotto italiano". Così Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati, nel suo intervento al Tavolo Ortofrutta convocato al Masaf dal ministro Lollobrigida.