L'agroalimentare italiano macina nuovi record nell'export, superando persino il settore dell'auto, e i giornali, giustamente, festeggiano. Lo fa “L'Opinione” del 21 settembre analizzando i buoni risultati delle imprese del settore. Gli fa eco “La Stampa” del 24 settembre sottolineando il più 18% rispetto a cinque anni fa nelle nostre esportazioni di cibo e bevande. Cresce l'export e si riduce il disavanzo della nostra bilancia commerciale, evidenzia “Il Sole 24 Ore” del 25 settembre. Ancora “Il Sole 24 Ore” mette però in luce un risvolto della medaglia. Le imprese del settore, scrive il quotidiano di Confindustria, per continuare a macinare successi sui mercati internazionali hanno bisogno di adeguati sostegni. E che di strada da fare ce ne sia ancora parecchia lo evidenzia un commento del “Corriere della Sera” che punta il dito sulla distanza che ci separa dalla Germania, che ci supera nell'export agroalimentare pur senza vantare prodotti di grande tradizione come i nostri. Su questo argomento interviene il ministro per le Politiche agricole, Mario Catania, che intervistato dal “Corriere della Sera” del 26 settembre precisa che in Germania si produce più di quanto si consumi e che di conseguenza l'attenzione all'export sia una via obbligata.

 

Consumi al palo

Attenzione ai mercati internazionali, ma senza dimenticare quello interno, in forte sofferenza. I consumi sono fermi, o persino in flessione, si legge su “La Stampa” del 26 settembre e gli italiani sembrano “affamati” solo di telefonini, settore che non conosce crisi. In controtendenza anche il biologico, cresciuto del 6,1% come si apprende nello stesso giorno da “Italia Oggi”. Nel rapporto fra crisi e agricoltura interviene “L'Unità” del 21 settembre commentando la centralità dell'agricoltura e il ruolo sociale oltre che economico del settore.

 

Prezzi e parassiti

Sui mercati c'è apprensione per i raccolti di mais alle prese con gli attacchi fungini e la presenza di aflatossine. Un problema che si fa sentire in particolare in Veneto come si può leggere su “Nuova Venezia” del 23 settembre. In compenso i raccolti di riso si preannunciano da record con una produzione mondiale di 465 milioni di tonnellate. I dettagli sono riportati da “La Stampa” del 23 settembre. Risultati positivi si registrano poi per i raccolti di patate, dove prezzi e produzione sono in aumento, senza nessun pregiudizio per la qualità, anch'essa eccellente, scrive “Il Resto del Carlino” del 22 settembre. Per i produttori di olio i problemi non arrivano dal mercato, ma dalle discussioni sui parametri di qualità e in particolare sull'abbassamento dei limiti degli alchil esteri. Dalle pagine di “Italia Oggi” del 26 settembre il presidente del Consorzio nazionale olivicoltori, Gennaro Sicolo, punta il dito contro le industrie del settore. Altri problemi per gli olivicoltori arrivano dalla lotta, mai cessata, contro la mosca olearia. Dalla “Gazzetta del Mezzogiorno” del 21 settembre si apprende che in Puglia si sta avviando un nuovo programma di assistenza tecnica con la pubblicazione di un bollettino fitosanitario per monitorare l'infestazione. Ed è lotta anche per il Cinipede del castagno. Se ne parla su “Il Tempo” del 25 settembre.

 

Dibattito aperto

Non si è ancora spenta l'eco della presunta tossicità del mais transgenico rilevata da alcuni ricercatori francesi. “La Padania” del 21 settembre invita Bruxelles a lasciare liberi i singoli Stati se accogliere o meno i prodotti Ogm. Fermate le importazioni, strilla “La Stampa” del 23 settembre, mentre Assobiotec dalle pagine de “Il Sole 24 Ore” bolla come inattendibile lo studio francese, un dibattito che continua sul “Corriere Nazionale”. Non ha dubbi “Il Salvagente” in edicola il 27 settembre che parla di “veleni nascosti”. Tra il sì e il no al mais Ogm ci sono gli allevatori, alle prese con i rincari dei prezzi dei mangimi, un problema evidenziato dalla “Voce di Mantova” del 26 settembre. Costi in aumento che mettono apprensione per il prossimo accordo sul prezzo del latte in Lombardia, come commenta “Brescia Oggi” del 27 settembre. Quasi non bastassero questi problemi, gli allevatori del Veneto si dividono sulla riorganizzazione della loro associazione. Lo scontro è fra realtà regionale e quelle provinciali. I dettagli si possono leggere il 25 settembre sul “Giornale di Vicenza” e sul “Corriere delle Alpi